“Le parole fanno più male delle botte”
Il fenomeno degli haters
Nella nostra generazione hanno preso il sopravvento i social network creando una vita parallela a quella reale, nella quale l’importante è solo apparire e non essere.
Nella nostra generazione hanno preso il sopravvento i social network creando una vita parallela a quella reale, nella quale l’importante è solo apparire e non essere.
Condividendo foto, video o storie della nostra quotidianità possiamo scontrarci con gli haters o “leoni da tastiera”, persone che attraverso l’utilizzo di parole volgari, violente e offensive minacciano e insultano, non riflettendo su ciò che si dice e sulle possibili conseguenze, ma giudicando in modo sprezzato e con termini inadeguati, senza nemmeno spiegare e motivare il loro commento.
A volte alcune persone che vengono attaccate si sentono fragili e isolati e non riescono a reagire agli insulti ricevuti e si lasciano condizionare fino a compiere gesti estremi. Abbiamo conosciuto la storia di Carolina Picchio, una ragazza di soli 14 anni, che durante una festa con dei suoi coetanei non si sentì bene a causa dell’alcool e perse conoscenza, gli “amici” sfruttarono la situazione per filmarla e simularne atti sessuali.
Inizialmente questi video girarono sui gruppi di amici, per poi spopolare in internet.
Carolina non riuscì più a sopportare il peso delle parole ricevute e una notte decise di togliersi la vita, lasciando solo uno scritto su un foglio “Le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno”.
È fondamentale sensibilizzare e far capire l’importanza di questi fenomeni a noi ragazzi, anche per questo motivo il 7 febbraio è stata istituita la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.
Per creare un ambiente più sicuro per tutti in rete nel 2017 è stato ideato il progetto del Manifesto della comunicazione non ostile, a cui hanno partecipato oltre 300 influencer, blogger e comunicatori, un documento che elenca 10 princìpi per migliorare il nostro linguaggio e il nostro comportamento in internet.
È importante diffondere il Manifesto e il suo messaggio nelle scuole perché ci permette di prendere maggiore consapevolezza dei nostri comportamenti nel mondo virtuale che ogni giorno frequentiamo.